Sono
una mamma.
Penso
che i miei figli siano i più belli del mondo.
Penso
a loro in continuazione. Spesso sono stanca, vorrei stare un po’ da sola, ma se
non ci sono mi mancano.
Mi
prendo le ferie per stare con loro.
I
loro sorrisi quando rientro da lavoro e vado a prenderli dai nonni mi ripagano
di ogni sacrificio fatto, di ogni giornata un po’ così, di questo mondo un po’
di merda.
Le
loro risate…sono il suono più celestiale che si possa sentire.
Sono
diventata bravissima ad entrare in un centro commerciale ed uscire con borse
piene di abiti maschili taglia 12 mesi e 3-4 anni e NIENTE PER ME.
Stesso
discorso per la libreria.
Dire
che ho la lacrima facile è un eufemismo. Piango per ogni cosa. Di gioia, a
volte, quando guardo i miei bambini. Di dolore se c’è, in televisione, in un
libro, in un giornale, un bambino che sta male. Non lo reggo.
Il
compagno fisso della mia vita è il senso di colpa. Di non stare abbastanza con
i miei figli, di non riuscire a dare loro quello che si meritano, di essermi
comportata male, di essere un disastro come madre.
E’
vero, non mi riconosco a volte. Ma mi piaccio.
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