Nelle vostre tiepide case,
Voi che tovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomoMeditate che questo è stato:
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Quanta sofferenza in questo periodo della storia....che nessuno dimentichi.
RispondiEliminaOgni volta che rileggo queste righe di Primo Levi mi viene un groppo in gola. Poi guardo mia figlia di 5 anni e mi dico che quando la sua generazione sarà più grande non ci sarà più nessuno dei sopravvissuti a raccontare quello che è successo. E capisco quale responsabilità abbiamo.
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