Nesser
non delude mai. È uno dei pochi autori che compro a scatola chiusa.
I
suoi gialli non sono thriller truculenti, né ingarbugliati psicodrammi, né
tantomeno irrealistiche storie di spionaggio. I suoi gialli sono racconti di
vite normali, di persone comuni, di sentimenti riconoscibili.
Eppure
inchiodano il lettore fino alla fine, perché un giallo è sempre un giallo, il
morto ci scappa sempre ed è quindi naturale la voglia di scoprire chi sia
l’assassino.
In
particolare adoro questa serie di racconti con protagonista il commissario
italo-svedese Gunnar Barbarotti. In genere la figura del commissario, del
detective, dell’investigatore protagonista è una figura tormentata, oscura,
enigmatica. Ha alle spalle un passato misterioso, una vita sociale assente, una
vita amorosa difficile. Al contrario questo Barbarotti è un simpatico
cinquantenne con una moglie che ama e una grande casa dove vivono i loro cinque
(tre di lui, due di lei) figli. Finalmente!
.... premiata! fai un giro da me.
RispondiEliminaCiao!