Una madre:
"Avevo spento da poco la luce quando avvertii la terra tremare; mi portai
dietro le imposte e sentii un forte vento e vidi le luci e le strade emanare un
intenso bagliore e poi spegnersi. Mi precipitai verso il letto e afferrai i due
bambini che dormivano, (.......) li avvinsi a me. Sentii l'acqua irrompere,
sballottarmi e mi trovai sola al campo sportivo su un pino ove l'acqua mi aveva
scagliato. Il piccolo è stato ritrovato nei pressi della Rossa di Belluno,
mentre la bambina nei pressi di casa mia. I miei genitori abitavano con me e
sono stati trovati: mia madre al campo sportivo e mio padre a Trichiana".
(testimonianza tratta dal sito: http://www.vajont.net)
Sarà perché sono
mamma, e sono un fiume in piena di emozioni.
Sarà perché sono
morte 2000 persone, e molte erano bambini.
Sarà perché questa
primavera ci sono andata a vedere quei posti, la diga, la montagna spaccata, la
terra dove prima c’era l’acqua, la morte dove prima c’era la vita.
Ma oggi voglio
ricordarmi del Vajont. 49 anni fa.
tra le varie tragedie italiane questa è una di quelle meno ricordate, a mio avviso... hai fatto benissimo!
RispondiEliminaVisitare quei luoghi ti fa rivivere tutta la tragedia. Ogni volta che passo in quella zona, sento il bisogno di fermarmi fosse anche solo per un saluto. Sono Mamma Piky, pacere di conoscerti.
RispondiEliminaPiacere mio!
EliminaLa storia la sapevo, avevo anche visto più volte lo spettacolo di Paolini, ma trovarsi là... Ho ancora la pelle d'oca...
Ogni testimonianza è preziosa, per non dimenticare...
RispondiEliminahttp://4ciaccole.blogspot.it/2012/06/vajont-9-ottobre-1963-cronaca-di-una.html
http://4ciaccole.blogspot.it/2012/06/sulla-pelle-viva-come-si-costruisce-una.html
Grazie e buona serata
Barbara
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RispondiEliminaAnche io ci sono stata anni fa, quando ancora non avevamo i bambini... avevo visto lo spettacolo di Paolini e, dal Trentino dove eravamo in vacanza, mi ricordo che trascinai mio marito fino a lì per vedere la diga e il museo.
RispondiEliminaUna cosa da brividi, davvero...