La mia vita con un po' troppo testosterone per casa...
Ho modificato la grafica del blog. Quella sullo sfondo è l'incasinatissima libreria di casa Piselloni...
Lilypie - Personal pictureLilypie Kids Birthday tickers
Lilypie - Personal pictureLilypie Fourth Birthday tickers

giovedì 27 dicembre 2012

Ho letto: L'invisibile

L'INVISIBILE

Bello!
Un giallo che esula dallo schema omicidio - indagine - cattura del colpevole, un giallo che è più la storia di un'ossessione, di una vita condizionata dalla ricerca dell'assassino. Una ricerca che si conclude solo all'ultima pagina lasciando dentro un po' di amarezza.
In ogni caso ancora una volta la Svezia non delude...

lunedì 24 dicembre 2012

BUON NATALE...

Voglio farvi gli auguri con le parole del mitico Gianni Rodari...
 

Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?

"Voglio che in ogni casa

spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d'oro e d'argento".

Se comandasse il passero

Che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
"Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso".

Se comandasse il pastore

Del presepe di cartone
Sai che legge farebbe
Firmandola col lungo bastone?

" Voglio che oggi non pianga

nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino".

Sapete che cosa vi dico

Io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
Accadranno facilmente;

se ci diamo la mano

i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l'anno

martedì 18 dicembre 2012

No, non mi hanno rapita gli alieni...



...è che una serie di eventi mi ha tenuta lontana da internet e dal blog.



Checco si è preso la bronchite. Anzi, ormai è anche guarito, e oggi, grazie a Dio, è tornato a scuola. Io e MaschioAlfa invece ci siamo beccati raffreddore e mal di gola, il Paio, per il momento, solo un po’ di tosse. Credo che farei meglio a piantare una tendina davanti alla farmacia, tanto ormai sono sempre lì.



La clausura forzata ha avuto effetti devastanti su Checco che, coinvolgendo anche il pestifero fratellino, ha pensato bene di distruggere casa cominciando dalla cameretta e tirando fuori dall’armadio tutti, dico tutti, i loro vestiti. Devo per forza specificare il rosario di improperi che sono usciti dalla mia bocca?



In casa Piselloni la tecnologia ha deciso di scioperare in blocco. Oltre alla televisione che, per la cronaca, non è più tornata indietro e questo mi fa, francamente, girare proprio le palle, questo fine settimana si sono rotte, contemporaneamente la lavastoviglie e la lavatrice. Riuscite ad immaginare in che stato era ridotta casa nostra? La lavastoviglie è stata prontamente riportata in vita dal solito elettricista di fiducia, la lavatrice invece sembra avere rogne molto serie. Cazzo. Forse dovremo comprarne una nuova. Ma allora, se compriamo la lavatrice temo dovremo rinunciare alla televisione nuova. Cazzissimi.

In più si è rotto il carica batterie del nostro PC portatile, che poi sarebbe il nostro unico computer. Ogni speranza di vedersi un film se non in TV almeno su uno schermo, è stata miseramente ridotta in frantumi. Il computer è ora in riparazione, attendiamo diagnosi e prognosi.



Come se non bastasse pure il mio Smartphone ha dato i numeri ed è quindi anch’esso in riparazione.



Essendo senza computer, senza televisione e senza smartphone, ed essendo troppo pigra per uscire a comprare il giornale, siamo rimasti completamente isolati dal mondo per tutto il fine settimana; ho appreso solo lunedì, al mio arrivo in ufficio e al mio primo contatto con un computer, quello che è successo a Newtown. Non ho parole. Forse è stato meglio non saperlo prima, che il week end è già stato abbastanza merdoso di suo.



Infine, ed è questo il motivo principale della mia assenza, sto cambiando lavoro. In questi giorni sto imparando il lavoro nuovo e chiudendo le ultime cose del lavoro vecchio. Ho la testa talmente piena di dati, password, nomi e numeri che fra un po’ scoppia.

Ma questo merita un post a parte…

martedì 11 dicembre 2012

Sennò che Natale è...




C’era la sveglia, prestissimo, per aprire i regali.
C’erano sorrisi e gridolini di gioia.
C’era la colazione con la cioccolata calda.
C’era la messa tutti insieme.
C’era un vestitino nuovo, comprato apposta per indossarlo a Natale. E le scarpette belle. E un fiocchetto nei capelli.
C’era il pranzo dagli zii, quelli con la casa grande.
C’era il giro degli auguri, baci e guance umidicce.
C’era il pasticcio della mia mamma, e l’arrosto della zia, e le verdure dell’altra zia.
C’erano gli zii, quelli un po’ matti, che arrivavano in ritardo carichi di dolci e regali.
C’era la mia nonna, con i capelli argentati e le mani di fata. C’era il suo profumo di violetta quando mi prendeva in braccio.
C’era mio zio, brontolone ma con un cuore grande così, seduto sulla sua poltrona che guai a chi osava rubargliela, che adesso che lui non c’è più abbiamo tutti timore a sederci lì.
C’era il tavolo dei bambini, ma quando i bambini sono diventati troppi c’era anche un tavolino minuscolo per me e le mie due cugine coetanee, che così potevamo parlare de morosi.
C’era il pandoro, e il panettone, e la crema al mascarpone per pociarli. E frutta secca e mandorlato.
C’erano pacchetti un po’ per tutti, e carta e nastri dappertutto.
C’era la tombola con i fagioli, e un vecchio cartone Disney in televisione.
C’erano macchine fotografiche che scattavano foto su rullini kodak.
C’era la prospettiva di due settimane a casa da scuola.
C’era tutta la famiglia riunita, che per me Natale è proprio questo.

Sono passati tanti anni. La bambina che nella foto tiene in braccio quello che è stato uno dei regali più belli che avesse mai ricevuto, una bambola che sembrava proprio vera, adesso è mamma di due meravigliosi bambini.
I nonni ed alcuni dei suoi zii non ci sono più, ma la famiglia si è lo stesso allargata con l’arrivo di tanti bambini, perché la vita è così.
A casa della zia a mangiare non ci stiamo più, eppure il pomeriggio di Natale ancora ci si trova insieme a farci gli auguri e mangiare il pandoro. Non ci sono sedie per tutti, ma nessuno di noi ci rinuncerebbe mai…

Questo post partecipa al blogstorming di Genitoricrescono.

venerdì 7 dicembre 2012

Cartella clinica di un vecchio televisore. Parte seconda

Sembra fosse solo un transistor (ma che, se magna?).
Oggi l'elettricista ritorna e ce lo cambia.

La famiglia Piselloni è comunque riuscita a superare indenne un'altra intera giornata senza televisione.

Anche perché esistono tragedie ben peggiori dell'essere senza TV.
Per esempio tragedia peggiore è quando ti si ammala il bambino. Ma non quello di tre anni che va alla scuola materna. Non quello di 20 mesi che va al nido. Ma quello di 37 anni coi capelli grigi che è professore in un liceo e che sembra essere ricettacolo di ogni bacillo infetto che gira nelle sue aule.

Allora sì che sono cazzi.
Non tanto perché ieri se ne è rimasto a letto tutto il pomeriggio lasciandomi da sola a gestire l'elettricista e contemporaneamente i due mostriciattoli in stato di iper eccitazione.
Non tanto perché ieri sera è filato a letto subito dopo cena lasciandomi da sola a sparecchiare e buttare le immondizie (ed io ODIO buttare le immondizie).
Ma perché, come tutti gli XY, ha passato l'intero pomeriggio e l'intera serata a lamentarsi e a lagnarsi e a imprecare contro l'avverso destino che gli ha scaricato addosso un altro virus.

Per fortuna oggi sembra stare meglio. Se a questo aggiungiamo il fatto che forse stasera riavremo la televisione, ed in più è venerdì, ecco, mi basta poco per essere felice...

giovedì 6 dicembre 2012

Cartella clinica di un vecchio televisore

La televisione di casa Piselloni si è spenta.
Non nel senso che qualcuno ha premuto il tasto rosso del telecomando e l'ha spenta. Nel senso che si è suicidata. Ieri pomeriggio mi apprestavo, sola soletta, alla visione di Una mamma per amica quando ho sentito uno strano POP e poi buio. Ogni tentativo di rianimarla è stato vano.

La televisione di casa Piselloni è un regalo di matrimonio, risalente ad otto anni fa. E' un modello vecchio, ancora col tubo catodico, povera, ma ha sempre funzionato da Dio, reggendo indenne anche l'avvento del digitale terrestre.

Oggi aspettiamo la visita del nostro elettrecista di fiducia e vedremo se riuscirà a compiere il miracolo e a riportarla alla vita o se sarà costretto a dichiararne ufficialmente il decesso.
Onestamente non so cosa sperare. Se sia meglio risparmiare soldi e tenerci un televisore funzionante o aprire il portafoglio ma regalarci, finalmente, uno schermo ultrapiatto.

Ciò che conta è che ieri la famiglia Piselloni è rimasta tutto il pomeriggio e tutta la sera senza quella che pensavamo fosse una compagna insostituibile. Sbagliavamo di grosso. I cartoni animati del pre cena sono stati felicemente sostituiti da giochi sul lettone col papà, mentre i Barbapapà del pre nanna sono stati altrettanto felicemente sostituiti da una favola fantascientifica di navi e capitani e tempeste.
Al momento della nanna Checco ha detto "Sai papà, oggi sei stato proprio bravo!".
Non che in altri giorni queste cose manchino, per carità, non chiamate subito Tata Lucia. E' che, effettivamente, bisognerebbe che più spesso riuscissimo a fare a meno della TV. Mea, anzi, nostra, culpa.

Per la cronaca la sottoscritta si è addormentata sul divano anche senza la televisione accesa. Prova che non è il palinsesto soporifero, sono io che sono proprio senza speranze...

martedì 4 dicembre 2012

Verso il Natale



In casa Piselloni si è cattolici. Magari poco praticanti ed un tantino anticlericali, ma cattolici. Il che vuol dire che si crede in Dio, in Gesù ed in tutte quelle cose lì.
Il che vuol dire che per noi il Natale, oltre ad essere Babbo Natale, albero, candele rosse, biscotti alla cannella, è anche la nascita di Gesù.
Quest’anno, per la prima volta, ho voluto raccontarne la storia a Checco, che ormai ha l’età per capire qualcosina. Ed ho voluto fare un presepe come si deve.

Apro una parentesi. Ma è mai possibile che dopo aver girato quattro cartolerie l’unico negozio in cui sia riuscita a trovare le statuine sia un megastore cinese? Chiusa la parentesi.

Per rendere la preparazione del presepe un gioco per i bambini ho pensato di abbinarla al calendario dell’avvento: in pratica per tutto l’avvento ogni sera i bambini apriranno un pacchettino e dentro troveranno una statuina (oltre ad un paio di caramelle). La sera della Vigilia dentro il pacchetto ci sarà ovviamente Gesù Bambino.

Per realizzarlo, non essendo un granché nelle attività manuali, ho comperato dei sacchettini rossi, ci ho appiccicato sopra qualche sticker natalizio e il numeretto, ho inserito la statuina e le caramelle ed ho attaccato il tutto al camino con dei pezzettini di scotch.
 
Ho anche comperato un libricino all’uopo, ma Checco, per il momento, preferisce la storia di Pinocchio…

 E poi… torte fatte in casa

 Divano e patatine

 Decorazioni fai da te


 …e la casa, a modo nostro, si prepara al Natale…

 
…alla fine…si accende l’albero!