La mia vita con un po' troppo testosterone per casa...
Ho modificato la grafica del blog. Quella sullo sfondo è l'incasinatissima libreria di casa Piselloni...
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giovedì 7 giugno 2012

Decontestualizzazione


Già di per sé è assolutamente mancante negli esseri umani con genoma XY la capacità di trovare l’esatta collocazione degli oggetti.
MaschioAlfa, ad esempio, dopo quasi cinque anni dal trasloco nell’attuale dimora, ancora ignora dove vanno riposti alcuni utensili di cucina. Per non parlare dei vestiti dei bambini.
Ricordo poi mia madre che urlava a mio padre e ai miei due fratelli perché non avevano idea di dove fossero i loro calzini e loro mutande.
Se poi i maschi hanno un’altezza inferiore al metro, la situazione si complica. I bambini hanno infatti una concezione tutta loro dell’ordine.
MaschioAlfa la chiama DECONTESTUALIZZAZIONE, nel senso che a casa nostra gli oggetti non sono mai dove ci si aspetterebbe che fossero, ma in un contesto assolutamente estraneo ed inconsueto.
Ad esempio a casa Piselloni non è raro trovare il ciuccio del Paio dentro una terrina di vetro nella scansia della cucina appositamente destinata alle terrine. Un mestolo ed un cucchiaio di legno nello scatolone dei giochi. Un biberon sul prato in giardino. Un pezzo di mela tra i libri. Una macchinetta dentro una scarpa del papà. Un cacciavite dentro la lavatrice.
Ma di sicuro è il bagno la stanza più decontestualizzata e, pertanto, perché di questo si tratta, più incasinata.
Stamattina quando sono ci entrata per truccarmi ho trovato:
Un libro sui dolmen nella vasca da bagno
La mia canottiera dentro il water
Un biscotto nel lavandino
Un rotolo di carta igienica nel bidè.
E loro, i piccoli mostri, che si lavavano i denti con spazzolini non di loro proprietà.

1 commento:

  1. ... si chiama disordine razionale! W le case non perfette... mi permettono di consolarmi!

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