La mia vita con un po' troppo testosterone per casa...
Ho modificato la grafica del blog. Quella sullo sfondo è l'incasinatissima libreria di casa Piselloni...
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lunedì 25 giugno 2012

Piccoli problemi organizzativi

 I bagagli.
Quando si parte in vacanza con dei bambini “semplicemente” si riversa il contenuto del loro armadio direttamente nella valigia.
Quando si deve partire in aereo, specialmente con i limiti nazisti di peso e numero bagagli di una compagnia low cost, la situazione si complica un po’.
Quando la meta è un paese in cui c’è questo detto: “Se non ti piace il tempo che fa, siediti e aspetta, fra un po’ cambia”, ecco, la situazione si complica decisamente.
Perché devo riuscire a farci stare in un valigione e due micro bagagli a mano, il necessario per 4 persone per due settimane, prevedendo sia abbigliamento estivo sia autunnale perché, davvero, Dio solo sa che tempo farà.
Uno spiraglio di speranza ci viene dal fatto che andremo ospiti a casa di amici, casa che sicuramente sarà provvista di lavatrice e ferro da stiro. E quindi avrò la possibilità di lavare e riutilizzare alcuni capi di abbigliamento. In più spero di riuscire a lavare qualcosa anche prima del rientro, così da non avere, tornata a casa, la solita pigna purulenta di panni sporchi.

Il viaggio in aereo.
Una persona adulta in aereo trova mille modi per passare il tempo: libri, parole crociate, tablet, film, chiacchiere, sonnellino.
Un bambino piccolo in aereo dorme.
Due bambini di 3 anni e 15 mesi in aereo che fanno? Per due ore che fanno? Passata la mezz’ora (se ci va bene) di euforia da primo volo, poi bisogna trovare il modo di intrattenerli in modo che non scassino la minchia non tanto dei genitori che ormai ci sono abituati, quanto delle altre duecento, ignare, persone nell’abitacolo.
La soluzione spero possa essere nella valigetta delle sorprese: abbiamo comperato, a loro insaputa, alcuni giochini (senza spendere troppo, l’importante è che siano nuovi) da tirare fuori come per magia, un po’ alla volta, durante il viaggio. E poi, per la felicità del dentista che avrà in cura i miei bimbi, caramelle a iosa, così almeno se masticano stanno zitti.

Il viaggio in macchina.
Arrivati a Stoccolma il nostro viaggio sarà solo a metà, visto che dovremo arrivare a pochi kilometri dal circolo polare. Fare anche questa tratta in aereo ci costerebbe un occhio della testa, ragion per cui si è pensato di farcela in macchina. Sono circa 10 ore.
È ovvio che dieci ora di macchina con due bambini si possono trasformare in un girone infernale.
Quindi le abbiamo divise in due giorni, prevedendo una notte a metà strada. E ci prepariamo a fermarci massimo ogni due ore per liberare le bestie.
Contiamo sul fatto che in un paese civile e altamente kid-friendly come la Svezia i parchi gioco crescono come funghi.

I pasti in terra vichinga.
Lasciati alle spalle ormai da un pezzo pappe e omogeneizzati, i miei figli mangiano di tutto. Non saranno pertanto un problema né i pasti che preparerò in casa, né quelli che consumeremo fuori.
Sarà invece un problema arginare la loro spumeggiante vivacità (sto usando un eufemismo) a tavola, evitando che sporchino ogni superficie disponibile, che buttino per terra pezzi di cibo, che rovescino il bicchiere, che gridino, litighino, si lancino le polpette. Soprattutto perché gli svedesi, popolo di natura riservata, non vedrebbero certo di buon occhio le urla disperate di una mamma italiana alle prese con due italianissime piccole pesti.

La notte
In questo periodo in Lapponia la notte…non c’è! Spero che almeno la casa in cui andremo a vivere sia provvista, non dico di balconi, ma almeno di pesanti tende in modo da poter dire ai bimbi “Forza è buio, si va a nanna!”.

2 commenti:

  1. Ecco, la mia nemmeno da piccola dormiva in aereo, mannaggia!! E mio marito ogni volta si è fatto i chilometri su e giù per lo strettissimo corridoio dell'aereo con la piccola in braccio che aveva gli occhi spalancati ed era curiosissima di vedere in giro!

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